NARRATIVA | POESIA | SAGGISTICA | DOSSIER | INTERVISTE |
LE FASI D'ELABORAZIONE DI MYRICAE CORRISPONDNO ALL'EVOLUZIONE E ALLA DEFINIZIONE DELLA POETICA DI GIOVANNI PASCOLI |
|
|
|||
FORUM | CONTRIBUTI | RIVISTA |
Myricae (1891 - 1903) |
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
![]() |
Tuttavia la prima edizione ufficiale di Myricae è del luglio 1891 e comprende 22 liriche. Le successive edizioni apparvero nel gennaio 1892 (72 liriche); marzo 1894 (116); febbraio 1897 (152); nel 1900 (156). Le due edizioni successive apportano alcune variazioni all'esistente. Un'importate Prefazione dell'autore, in occasione della terza edizione del 1894, favorisce l'interpretazione autentica dell'opera, dedicata alla memoria del padre («A Ruggiero Pascoli, mio padre»): «Ma luomo che da quel nero ha oscurata la vita, ti chiama a benedire la vita, che è bella, tutta bella; cioè sarebbe; se noi non la guastassimo a noi e agli altri. Bella sarebbe; anche nel pianto che fosse però rugiada di sereno, non scroscio di tempesta; anche nel momento ultimo, quando gli occhi stanchi di contemplare si chiudono come a raccogliere e riporre nellanima la visione, per sempre. Ma gli uomini amarono più le tenebre che la luce, e più il male altrui che il proprio bene. E del male volontario danno a torto, a torto, biasimo alla natura, madre dolcissima, che anche nello spengerci sembra che ci culli e addormenti. Oh! Lasciamo fare a lei, che sa quello che fa, e ci vuol bene.» Livorno, marzo 1894. Pascoli ha dedicato questa raccolta alla memoria di suo padre «A Ruggiero Pascoli, mio padre».
Tematiche Questi temi si intrecciano con il dolore per i bambini sottratti alla vita (Placido, dedicata a un cugino del poeta che morì a 14 anni. Il poeta descrive il giorno che insieme alla sorella Maria ne visitò la tomba, la mattina della sepoltura: «Io dissi a quel vecchio, Dove? Io / cercavo un fanciullo mio buono, / smarrito: il mio Placido: mio! Cercavo quelli occhi ( .un cipresso?) / co quali chiedeva perdono / di vivere, desserci anchesso») e altri temi ancora, solo accennati, suggeriti, sparsi tra le immagini e le scene della campagna e della natura. Sono versi isolati in mezzo a visioni campestri e astrali e a immagini simboliche che esprimono i sentimenti inquieti e malinconici del poeta. «La raccolta si compone di brevi frammenti lirici e bozzetti che descrivono, a rapidi tocchi, fenomeni naturali, proiezioni di memorie, inquietudini e suggestioni simboliche» (Beatrice Panebianco). Myricae è unopera eterogenea in cui prevale loscurità del significato della vita e l'inconoscibilità del mistero delluniverso (Il cane, in cui lumanità non comprende perché passa il carro, simbolo del corso lento e fatale della vita che lascia dietro di sé laffaccendarsi delluomo, vano e contraddittorio come quello del cane: « Noi mentre il mondo va per la sua strada, / noi ci rodiamo, e in cuor doppio è laffanno, / e perché vada, e perché lento vada. / Tal, quando passa il grave carro avanti / del casolare, che rozzon normanno/ stampa il suolo con zoccoli sonanti, / sbuca il can dalla fratta, come il vento; / lo precorre, rincorre; uggiola, abbaia. / Il carro è dilungato lento lento. / il cane torna starnutando allaia»). In sintesi, Myricae. è una rievocazione dei familiari scomparsi del poeta, il che giustifica il tono triste allintera opera. I defunti lo invocano per non essere dimenticati, per ricevere quella giustizia che fu loro negata in vita. Il senso d'emarginazione dell'uomo, che vaga nella società come un esule, ha dettato la poesia Patria e il finale di Romagna. Tuttavi la presenza di piante e fiori servono a ristabilire intorno al poeta un mondo naturale e simbolico a lui familiare. La tesi principale che emerge da Myricae riguarda certamente la vanità della vita e della felicità degli esseri umani, (La felicità, Paese notturno, Rammarico, Il nido. Il ponte). Il contesto storico si estende per più di un ventennio dal 1891 al 1903, ma la raccolta non fa alcun riferimento a fatti politici e storici accaduti in questo periodo. Ad eccezione delle poesie dedicate alla morte del padre, tutte le altre esulano dalla contemporaneità del poeta. Si può dire che le liriche di Myricae siano la concretizzazione ante litteram dellestetica di Benedetto Croce. Sono la sintesi di sentimenti e di immagini, di sentimento e di espressione; unione di tumulto e calma; limpulso passionale e la mente che lo contiene, in quanto in grado di contemplarlo. Il contesto sociale è quello del contadino che guarda con apprensione alla natura, spaventato dal convulso e disordinato progredire della società. Pascoli si sente soprattutto contadino, a suo agio nella campagna ed estraneo al mondo caotico e rumoroso delle città. NellEuropa di fine secolo, procedono da un lato il progresso industriale, dall'altro l'organizzazione del movimento socialista. La nuova cultura attinge sia dal socialismo, sia dal decadentismo europeo, che attraversa in tutta Europa un momento di grande popolarità. Positivismo e decadentismo. Come scrive Beatrice Panebianco: «La sua [del Pascoli ndr] visione pessimistica prende avvio dal rifiuto della scienza, che non ha saputo dare la felicità alluomo e arriva ad indagare proprio quella realtà negata dal Positivismo che si trova al di là di ciò che appare. Il suo Decadentismo si esprime nella concezione della poesia come rivelazione dellignoto, nella tendenza a cogliere nelle cose il senso del mistero, il simbolo che si cela dietro lapparenza». Il contesto letterario è così caratterizzato dagli influssi del Simbolismo francese, del decadentismo europeo, del verismo e della tradizione umanistica italiana. Myricae è senza dubbio una opera poetica simbolista anche per la presenza di forme metriche e retoriche fonosimboliche, parole fono-espressive, per le moltissime onomatopee. Ma la raccolta è anche ricca di riferimenti al mondo classico, di cui il Pascoli era un profondo conoscitore. La terza sezione prende spunto dai poeti gnomici dellantica Grecia come Esiodo o Epicureo come nella poesia Convivio. Ma lo sviluppo dell'opera in senso simbolista è progressivo. Se le prime poesie della raccolta sono espressioni del verismo del secondo Ottocento, successivamente dopo che il Pascoli chiarì la sua poetica nello scritto in prosa Il Fanciullino le liriche prendono una piega prima impressionista e poi simbolista. Nella sua totalità, lopera è una sintesi, o meglio un raffinato intrecciarsi di poesie naturalistiche, impressioniste e simboliste. Per questo motivo Myricae è considerata la raccolta che ha dato vita alla poesia moderna del primo Novecento. Ecco cosa scrive Marisa Carlà sullevoluzione dellopera: «Le fasi di elaborazione di Myricae corrispondono allevoluzione e alla definizione della poetica dellautore, che procede da una scrittura di tipo descrittivo ad una di tipo simbolico, da un linguaggio preciso ed esplicativo ad un indeterminato e allusivo [ ] Subentrano a partire dalledizione del 1894 tematiche più intime, legate ai ricordi, alla famiglia, al nido distrutto, allo stretto rapporto che lega i vivi e i morti; in queste liriche il linguaggio e le immagini assumono valenze simboliche sempre più profonde». Myricae propone una grande varietà di forme metriche: dalla terzine a rima doppia (Il giorno dei morti), a terzine di settenari; da quartine di novenari a sonetti, da strofe saffiche a rispetti, da madrigali a ballate, da tre strofe di novenari (Lassiuolo) a una piccola ballata ecc Questa varietà metrica rompe con la tradizione poetica italiana, tanto che qualcuno è stato tentato di accennare a uno sperimentalismo del Pascoli. Come scrive Cannella: «Tale ricchezza di sperimentazione linguistica e metrica induce a considerare Myricae unopera autonoma e ben individuata, la più originale, insieme ai Poemetti, della produzione pascoliana». Sulla metrica ecco cosa scrive Marisa Carlà: «Rilevante anche il rinnovamento che Pascoli attua sul piano metrico. Infatti senza tralasciare i versi della tradizione, dal ternario allendecasillabo, innesta forme e metri nuovi adatti ad esprimere assonanze ed allusioni. Il verso frantumato al suo interno mediante luso frequente della punteggiatura luso frequente degli enjambements che spezzano sintagmi uniti, quali soggetto-verbo, aggettivo-sostantivo. Molti richiami fonici sono creati con la ripresa delle parole chiave, con le assenze, le allitterazioni e le rime interne che riducono limportanza della rima a fine di verso.» Le figure retoriche sono numerose e di grande importanza: dalla analogia alla sinestesia, dalle onomatopee al fonosimbolismo, dallellissi del verbo alla costruzione per asindeto. Il tono emotivo preminente dellintera opera è portatore di due grandi sentimenti: al dolore per la morte del padre e della madre, che apre la raccolta, si sovrappone il senso di quiete e di rasserenamento che fornisce la natura. A questi due grandi moti dell'anima si assommano sentimenti più specifici del poeta: nostalgia, malinconia, angoscia, smarrimento. Come il mondo paesano dei pescatori dAbruzzo apparentemente simile al suo equivalente verghiano era cantato dal DAnnunzio, con quel gusto tipicamente decadente della rappresentazione di violenza, di barbarie e di sangue, così questo mondo campestre di Myricae non rappresentava per Pascoli la scoperta veristica, lepopea del quotidiano, ma era lo scenario su cui proiettare inquietudini, smarrimenti e un senso del vivere fatto di ansiose perplessità. E allora quei dati realistici i paesaggi, laratro dimenticato in mezzo al campo, quel secco ramo di biancospino si caricano di significati e di simboli. Un linguaggio che assomiglia molto allitaliano moderno implica un conscio allontanamento del Pascoli sia dal linguaggio aulico del Carducci, sia dal linguaggio alto del Leopardi. L'autore propende per il linguaggio dei Simbolisti francesi, immettendovi lanalogia, la sinestesia, e le onomatopee. Il linguaggio preciso dei fiori e degli uccelli, in molte poesie Simboliste si intreccia con un linguaggio allusivo, evocativo, simbolico, fonosimbolico, così da creare un linguaggio nuovo e più moderno rispetto al linguaggio poetico tradizionale. Beatrice Panebianco scrive: «Da un punto di vista lessicale, il poeta accosta termini dotti e comuni; è sempre particolarmente preciso nel citare piante (tamerici, pruno, gelsomini) o uccelli (pettirossi, assiuoli, allodole), innovando una tradizione poetica, per cui tutti i fiori erano rose e tutti gli uccelli erano usignoli. La parola poetica è ricca di analogie e di allusioni, acquista valore evocativo e fonosimbolico, il cui suono, cioè, rinvia a un significato simbolico tale da creare emozioni e stati danimo.». Un testo magistrale sul linguaggio pascoliano è quello di Gianfranco Contini. In questo saggio del 1955, Contini afferma che Pascoli ha usato tre tipi di linguaggio diversi: un linguaggio pre-grammaticale composto dalla fitta presenza di onomatopee, di interiezioni proprio degli animali e delle cose, e non degli uomini. Un altro tipo è costituito dal linguaggio grammaticale, derivato dalluso poetico comune. Cè infine un terzo livello, quello del linguaggio post-grammaticale, formato dai gerghi o da lingue speciali come litalo-americano. Secondo Contini nellambito del linguaggio pre-grammaticale Pascoli è un grande innovatore, e come scrive Baldacci: «Il Pascoli non inventa, ma accoglie linterpretazione (fonosimbolica) che prima di lui, da sempre è stata data dal canto degli uccelli. Insomma se questa lingua del Pascoli non è registrata in nessun vocabolario, la sua radice è tuttavia in una continuata tradizione duso popolare. Il suo azzardo non fu di carattere inventivo, bensì traspositivo (il che non diminuisce nulla al suo merito): trasportare nel dominio della poesia scritta ciò che era appartenuto fin ora al dominio dellintuizione linguistica al suo livello primo e nascente: cioè al livello della mimesi fonica». A cura della Redazione Virtuale Milano, 03 maggio 2006 |
![]() |
|
![]() |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
I commenti dei lettori
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
![]() |